giovedì 30 ottobre 2014

Le coppie


Oggi vi presento un nuovo argomento del mio blog: le coppie piú belle di Hollywood.
Cominciamo con:
Elizabeth Taylor e Richard Burton


Si conobbero il 22 gennaio 1962 a Roma, dove si girava Cleopatra, Richard si avvicinò a Liz e sussurrò: "Ma te l'hanno mai detto che sei una bellissima ragazza?", una di quelle frasi che mettono subito di buonumore una donna. "Pensai", confidò Liz a un'amica, "ecco il solito attore intellettuale che prova a incantarmi. Ma poi vidi che le sue mani tremavano, mi fece tenerezza. Era umano".
Richard Burton, nacque il 10 Novembre 1925 ed era il penultimo di 13 fratelli minatori, però era anche un intellettuale che aveva studiato a Oxford, e lavorato in teatro.
Un giorno Burton si presentó sul set completamente ubriaco, stava così male che non si reggeva in piedi e Liz  lo sostenne per non farlo cadere e dice l'attrice nella sua autobiografia che in quel momento si innamoró di lui.
 E’ rimasto nella storia dei set cinematografici la storia del loro primo bacio. Cleopatra e Marco Antonio (il ruolo di Burton) si baciano, nella finzione cinematografica, ma… non si staccano più. Il bacio prende una colorazione troppo realistica, ed il regista e gli altri lavoranti presenti sul set diranno ad un certo punto: “Ehi, ma quei due fanno sul serio”.
Si innamorarono ma in quel momento i due erano sposati, Liz con Eddie Fisher e Burton con Sibyl 
William. La storia fu scandalosa all'epoca ma i due non si nascosero, anzi, passeggiavano per Roma come innamorati, senza importarsi che tutti sapessero della loro relazione.
Le foto fanno il giro del mondo: il povero Fisher apprende dai giornali che il suo matrimonio con la Taylor sta andando in pezzi.  La loro relazione fu condannata dal Vaticano che li accusava di essere persone di dubbia morale che praticavano adulterio. Questo, e anche il fatto che consumassero la loro infedeltá proprio a Roma, la città del Papa. Finite le riprese di Cleopatra decisero di separarsi, Burton andò a Londra mentre Liz restò a Roma. Però in quel momento l'attrice fu vittima di una improvvisa intossicazione alimentare e ricoverata in un ospedale di Roma. Quando si seppe la notizia il suo tuttavia marito Eddie Fisher che si trovava a Lisbona prese l'aereo e si recó all'ospedale disposto a riconciliarsi, ma quando arrivò, trovò Richard Burton, che era arrivato con un volo d'aereo diretto solo 10 minuti prima. La sorpresa e convalescente Liz decise di stare con Burton.
Finalmente si sposarono il 14 Marzo 1964, il loro matrimonio duró 10 anni e girarono insieme qualche pellicola. Dopo molti litigi e discussioni, decisero di divorziare nel 1974. Ma solo 20 minuti dopo aver firmato le carte del divorzio, Liz Taylor ci ripensó e chiamo Burton per telefono chiedendogli di riconciliarsi e che forse avevano sbagliato a divorziare. La coppia si diede un'altra opportunità partendo per delle vacanze in Africa. Solo un anno dopo si tornarono a sposare, in una piccola cerimonia all'aria aperta in Botswana. Ma questa nuova unione duró solo 10 mesi. 
Questa volta il divorzio fu definitivo, avvenne il 1ºagosto 1976. Liz si sposò altre due volte. I due si rincontrarono all'inizio degli anni 80 per una opera di teatro e si fecero vedere ancora molto uniti. Purtroppo nell’agosto del 1984 Richard Burton fu colpito da una  emorragia cerebrale nella sua residenza svizzera di Céligny e morì in ospedale a soli 58 anni. Chissà se avendo più tempo Liz e Richard sarebbero convolati a nozze per la terza volta. Richard Burton ha sempre avuto un posto speciale nel cuore di Liz Taylor, nonostante  i sette mariti complessivi ed i due dopo Burton. Liz lo ha ripetuto  in ogni occasione. "Richard è stato il più grande amore della mia vita. Ho sempre pensato che ci saremmo sposati per la terza e ultima volta. Ci siamo amati disperatamente". Il 23 marzo 2011, si è saputo che Liz ha chiesto di riposare accanto al suo vero grande amore, Richard Burton. Di nuovo insieme, stavolta per sempre.


I film


Cleopatra(1962)
International Hotel(1963)
Castelli di sabbia(1965)
Chi ha paura di Virginia Woolf?(1966)
La bisbetica domata(1967)
I commendianti (1967)
La scogliera dei desideri(1968)
Divorzia lui,Divorzia lei(1973)

Immagini



















 

sabato 25 ottobre 2014

Elizabeth Taylor



Dame Elizabeth Rosemond Taylor, vincitrice di tre Oscar: come miglior attrice nel 1961 e 1967 e, un Oscar Premio umanitario Jean Hersholt nel 1993, nota anche come Liz Taylor (Hampstead, 27 febbraio 1932 - West Hollywood, 23 marzo 2011), è stata un'attrice, imprenditrice e stilista inglese.
La sua Famiglia, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si trasferisce con la famiglia in America, e a soli dieci anni debutta nel cinema in una piccola parte in "There's One Born Every Minute".
Messa sotto contratto con la Metro Goldwyn Mayer, prende parte in ruoli di giovane protagonista in film come "Torna a casa, Lassie!" di Fred MacLeod Wilcox, e "Gran Premio" di Clarence Brown, nei quali riesce a farsi notare per una dolcezza per niente leziosa, e una sensibilità che da una bambina neanche adolescente non ci si aspetterebbe.
Con l'adolescenza la giovane Elizabeth sviluppa disinvoltura e forza di carattere, così, a partire dai primi anni '50, riesce a scrollarsi di dosso i ruoli di ragazzina fragile in cerca d'amore, per passare a quelli di giovani donne che sanno quello che vogliono, ma con una insicurezza di fondo che la porta a cercare nell'uomo amato la propria completezza. E lei li interpreta splendidamente. Il primo di questi ruoli è quello dell'affascinante ragazza dell'alta società che continua ad amare il suo uomo anche quando lo scopre reo di omicidio in "Un posto al sole" del 1951, di George Stevens.
In questo film nasce il sodalizio artistico e affettivo con Montgomery Clift. La Taylor si innamora subito del problematico e affascinante attore omosessuale, ma quando lui le fa capire le sue vere tendenze, lei gli resterà comunque al fianco come leale e affettuosa amica. Sarà proprio lei a salvargli la vita quando, una sera del 1956, dopo un party a casa di Elizabeth, Clift finisce con l'auto in un burrone e lei gli presta i primi e necessari soccorsi.
Con la maturità e la forza di carattere Elizabeth Taylor continua ad affrontare ruoli di donne conturbanti e volitive, ma con una certa insicurezza latente, con una sempre più vasta gamma espressiva. A tal proposito la ricordiamo come bella e ricca ragazza del Sud contesa tra due uomini nel coinvolgente "Il gigante" del 1956, di George Stevens, con Rock Hudson e James Dean; come avvenente bruna con turbe infantili e incubi razziali che si fa sposare con l'inganno ne "L'albero della vita" del 1957, di Edward Dmytryk; come bella e insoddisfatta moglie di un ex-atleta nevrotico nel morboso "La gatta sul tetto che scotta" del 1958, di Richard Brooks, tratto dal celebre dramma teatrale di Tennessee Williams; e come introversa ragazza che rischia di essere lobotomizzata perché dimentichi di aver assistito ad un terribile omicidio in "Improvvisamente l'estate scorsa" del 1959, di Joseph L. Mankiewicz, sempre tratto da Williams.
Le sue interpretazioni di questo periodo mostrano una sorprendente incisività interpretativa, e un uso sapiente che ormai l'adulta e prosperosa attrice fa della sua provocante femminilità. Ma mentre diventa la più grande star di Hollywood, la Taylor fa anche avanti e dietro dall'altare: negli '50 infatti l'attrice si sposa per ben otto volte con sette uomini:

Conrad "Nicky" Hilton Jr., erede della famiglia Hilton (6 maggio 1950 - 29 gennaio 1951) - divorziata


Michael Wilding, attore (21 febbraio 1952 - 26 gennaio 1957) - divorziata


Mike Todd, produttore (2 febbraio 1957 - 22 marzo 1958) - vedova


Eddie Fisher, cantante (12 maggio 1959 - 6 marzo 1964) - divorziata


Richard Burton, attore (15 marzo 1964 - 26 giugno 1974) - divorziata

Richard Burton (2° matrimonio) (10 ottobre 1975 - 29 luglio 1976) - divorziata

John Warner, senatore (4 dicembre 1976 - 7 novembre 1982) - divorziata

Larry Fortensky (6 ottobre 1991 - 31 ottobre 1996) - divorziata
Secondo il settimanale britannico "The Sunday Express", Liz sarebbe stata intenzionata a sposarsi per la nona volta con un fotografo di origini iraniane di nome Firooz Zahedi, diciassette anni più giovane della diva, di cui si era follemente innamorata.
La Taylor ha avuto tre figli: Michael Howard Wilding (nato il 6 gennaio 1953) e Christopher Edward Wilding (nato il 27 febbraio 1955) dal matrimonio con Michael Wilding; e Elizabeth Frances Todd (nata il 6 agosto 1957) dal matrimonio con Mike Todd. Nel 1964 lei ed Eddie Fisher iniziarono le pratiche per l'adozione di una bambina tedesca, poi in seguito adottata da Richard Burton e chiamata Maria Burton (nata il 1º agosto 1961). Durante il suo matrimonio con Fisher, nel 1959, la Taylor si convertì al Giudaismo, dopo aver fatto parte del Cristianesimo scientista dalla nascita. Elizabeth divenne suocera per la prima volta a 38 anni, e nonna a 39. Al momento della morte aveva dieci nipoti e quattro pronipoti.
Nell 1960,l'attrice comincia malvolentieri, ma con un compenso di 1 milione di dollari, la travagliata lavorazione di un kolossal destinato a fallire: "Cleopatra".
Il budget è tra i più elevati della storia di Hollywood, e la regia passa in breve tempo dalle mani di Rouben Mamoulian a quelle di Joseph L Mankiewicz. Dopo vari problemi il film esce nelle sale nel 1963, ottenendo un fiasco al botteghino.
Sul set di "Cleopatra" infatti, l'attrice e il suo co-protagonista, l'affascinante attore inglese Richard Burton, si innamorano follemente l'una dell'altro. Nascerà così un'appassionata quanto travagliata storia d'amore sfociata per ben due volte nel matrimonio (1964-74 e 1975-76), e seguita dalla stampa e dalla gente di tutto il mondo, conclusasi tristemente con la prematura morte di Burton nel 1984, a causa di un'emorragia cerebrale.
Passioni e follie della vera vita coniugale vengono rappresentate con grande istrionismo dalla coppia in una serie di indimenticabili film: uno su tutti il morboso "Chi ha paura di Virginia Woolf?" del 1966, di Mike Nichols. In questo film Burton e la Taylor interpretano rispettivamente un professore di storia e la moglie isterica e semialcolizzata, che coinvolgono una coppia di ospiti nelle loro liti furiose. Elizabeth Taylor è stata straordinaria e coraggiosissima in questo ruolo: non ha avuto paura ad ingrassare e ad imbruttire, per dimostrare tutto la sua vivacità di spirito, prendendo in giro il suo status di sex-symbol di Hollywood. Per questa sua magnifica interpretazione riceve un meritatissimo secondo premio Oscar.
A cavallo tra gli anni '60 e i primi anni '70 la coppia Taylor-Burton fa faville sullo schermo in una serie di film decisamente riusciti, come "La bisbetica domata" del 1967, di Franco Zeffirelli e "La scogliera dei desideri" del 1968, di Joseph Losey, e "Divorzia lui, divorzia lei" del 1973, di Waris Hussein. Ma l'attrice continua ad avere successo anche da sola, regalando mirabili interpretazioni, come quella della moglie fedifraga di un maggiore dell'esercito segretamente omosessuale nel suggestivo "Riflessi in un occhio d'oro" del 1967, di John Huston; della prostituta che dopo aver perso la figlia accetta la proposta di una nevrotica ragazza ricca di fingersi sua madre nell'ambiguo "Cerimonia segreta" del 1968, di Joseph Losey; e della ballerina sposata per interessi che vorrebbe legarsi a un giovane giocatore d'azzardo nel doloroso "L'unico gioco in città" del 1970, di George Stevens.
Nel 1976, fa scalpore il suo matrimonio con il politico John W. Warner, senatore della Virginia. L'attrice passa così dai party hollywoodiani alle cene con senatori e capi di stato.
Gli anni recenti
Nel novembre 2004 la Taylor annunciò di essere affetta da una grave forma di insufficienza cardiaca, una condizione terminale nella quale il cuore non riesce a pompare nel corpo una quantità sufficiente di sangue. Nel corso della sua esistenza si infortunò alla schiena cinque volte, la prima delle quali all'età di nove anni mentre girava There's One Born Every Minute (1942); è sopravvissuta ad un'operazione per la rimozione di un tumore benigno al cervello, un cancro alla pelle e a due polmoniti. Per lunghi periodi ha vissuto, anche per colpa della cattiva salute, da reclusa, dovendo spesso rinunciare ad apparizioni pubbliche. Secondo le ultime notizie, nell'ultimo periodo della sua vita la sua mobilità era ormai limitata ed era costretta su una sedia a rotelle.
Il 27 aprile 2006 si diffuse la notizia che la Taylor fosse vicina alla morte proprio per i suoi problemi cardiaci, e che, consapevole della fine vicina, stesse dettando le sue volontà per i funerali. La notizia venne prontamente smentita dal suo portavoce, Dick Guttman, secondo il quale le informazioni diffuse su Internet e da alcuni giornali non trovavano fondamento, mentre Elizabeth Taylor godeva di buona salute ed aveva una vita impegnata sia negli affari con le sue linee di profumi e gioielli, sia sul fronte umanitario con il suo impegno nella lotta all'AIDS.
Durante gli ultimi anni, secondo diverse fonti, la Taylor si affezionò sempre di più al suo cagnolino, un cucciolo di maltese di nome Sugar, senza il quale non si spostava mai. In un'intervista al magazine W raccontò che era più felice quando era con i mariti Todd e Burton, ma si doveva ora accontentare di Sugar per avere un po' di compagnia. Dopo la morte di Sugar, avvenuta nel giugno 2005, la Taylor nel settembre dello stesso anno adottò un nuovo cane di nome Daisy.
Nel febbraio 2007 festeggiò i 75 anni con un favoloso party a Las Vegas, al quale partecipò anche l'amica Debbie Reynolds.
La morte
Elizabeth Taylor morì il 23 marzo 2011, all'età di 79 anni al Cedars Sinai Medical Center di West Hollywood. Era da tempo malata di cuore. 
Eredità di immagine
Nella vita reale fu considerata «una stella senza arie», nota Mann. La scrittrice Gloria Steinem similmente descrive la Taylor come «una regina del cinema senza ego… esperta in quello che fa, mai malevola nei suoi rapporti lavorativi con le altre attrici». Mike Nicholls,che la diresse in 
Chi ha paura di Virginia Woolf (1966),disse che tra tutti gli attori con cui lavorò, la Taylor era quella con «l'anima più democratica». George Cukor, celebre "regista delle donne", disse alla Taylor che possedeva «la più rara delle virtù: semplice gentilezza».
Premi e riconoscimenti
1958-Nominata alla miglior attrice protagonista per L'albero della vita
1959-Nominata alla miglior attrice protagonista per La gatta sul tetto che scotta 
1960Nominata alla miglior attrice protagonista per Improvvisamente l'estate scorsa
1961-Miglior attrice protagonista per Venere in Visone
1967-Miglior attrice protagonista per Chi ha paura di Virginia Woolf?
I gioielli di Elizabeth Taylor

Elizabeth Taylor ha sempre dichiarato la sua passione per la gioielleria.Nel corso degli anni ha posseduto una grande quantità di famosi gioielli, due dei quali, tra i più celebri, sono stati il diamante Krupp di 33,19 carati  (6,64 g) e il diamante Taylor-Burton a forma di goccia, di 69,42 carati (13,88 g), che fu uno dei numerosi costosissimi regali del marito Richard Burton. La sua collezione di gioielli venne immortalata dal libro My Love Affair with Jewelry (2002). Nel 2005 costituí una società con Jack e Monty Abramov della "Mirabelle Luxury Concepts" di Los Angeles,per presentare la gioielleria "House of Taylor Jewelry".Si occupo personalmente anche della creazione e del lancio di tre profumi col suo nome, "Passion," "White Diamond" e "Black Pearls", che insieme hanno incassato complessivamente circa 200 milioni di dollari in vendite annuali.




Curiosità

Liz,  è nata con una caratteristica speciale e forse unica, gli occhi viola; in realtà i suoi occhi non erano del tutto viola, ma blu lavanda con visibile screziature rosse (vasi sanguigni) che alla luce del Sole apparivano viola. 
Liz Taylor amava i gioielli e i cani, ma questo connubio le costò caro; infatti, appena regalatole un meraviglioso collier di perle dal marito Richard Burton, il cane si impossessò di una perla (divenuta famosa come la perla"Peregrina") e si mise a sgranocchiarla. Fortunatamente Liz si accorse relativamente presto e gliela tolse di bocca. La perla fu battuta alla famosa asta di Christie, New York, tenutasi il 13 e il 14 dicembre 2012 e venduta per la cifra  11,84 milioni di dollari.

    Film

    Torna a casa Lassie!(1943)

    Rimasto senza soldi e lavoro, un operaio è costretto a vendere la sua cagna di razza al duca di Rudling. 
    Suo figlio Joe è distrutto all'idea della separazione, ma anche la cagna non la prende bene. 
    Per due volte infatti scappa dal suo nuovo padrone per tornare da Joe. 
    Il duca, seccato, decide di portarla in Scozia, ma per Lassie anche la distanza dalla Scozia 
    allo Yorkshire non è nulla in confronto al suo desiderio di tornare a casa. 
    A parte la giovanissima Elizabeth Taylor, molte altre cose hanno reso celebre 
    questo film per bambini, che è riuscito a far piangere anche varie generazioni di adulti.
    Un posto al sole (1951)

    George Eastman, giovane privo di mezzi, cerca di farsi strada nella vita.

    Se non avesse tra i piedi una ex fidanzata, operaia e per di più incinta, 

    convolerebbe subito a ricche nozze con una bella ereditiera.

     Allora progetta di liberarsi di lei durante una gita in barca, ma se ne pente. 

    La ragazza scivola però in acqua e muore. Al processo George viene riconosciuto colpevole.

    Seconda versione del romanzo Una tragedia americana di Theodore Dreiser.

     Era più solida quella del '31 di Sternberg, ma anche questa ha i suoi punti di forza soprattuto 

    nel cast (Shelley Winters è superlativa nel ruolo della vittima). Nove nomination 

    e sei Oscar: film, regia, sceneggiatura, musica, montaggio e costumi.

    Il Gigante (1956)

    Jordan "Bick" Benedict, discendente da una ricca famiglia di allevatori del Texas, sposa Leslie, 
    una bella ragazza .I primi anni trascorrono tra numerose difficoltà, lei che deve vincere l'ostilità
     della cognata Luz ed abituarsi al modo di pensare locale, assai diverso da quello della sua famiglia d'origine
    , sfociando in incomprensioni all'interno della coppia poi superate soprattutto con la nascita dei tre figli.
     Bick Benedict, uomo all'antica dai solidi valori etici, presto nota che i mutamenti del suo mondo 
    ma non riesce ad adattarvisi, un atteggiamento che causa una progressiva e inarrestabile 
    discesa economica e sociale. 
    L'Albero della vita(1957)