sabato 6 dicembre 2014

Grace Kelly


Grace Patricia Kelly in Grimaldi (Filadelfia, 12 novembre 1929 – Monaco, 14 settembre 1982) è stata un'attrice statunitense.
Le origini
Nacque a Filadelfia, in Pennsylvania, figlia terzogenita di John Brendan Kelly Senior (1889-1960) e Margaret Katherine Majer (1899-1990), e sorella di John Brendan Kelly Jr. (1927-1985), Margaret Katherine Kelly (1925-1991) ed Elizabeth Anne Kelly (1933-2009).
La sua famiglia di origine irlandese era una delle più importanti della città, saldamente cattolica e di recente ricchezza; tutta l'educazione di Grace e dei suoi fratelli si basò sui principi del cattolicesimo, che diventerà il collante dell'unione tra la Kelly e il principe Ranieri.
Suo padre fu un milionario self-made-man, "re del pomodoro",vincitore di tre medaglie d'oro nella specialità del canottaggio a due olimpiadi; suo fratello Jack seguì questa tradizione. La strada di Filadelfia Kelly Drive è intitolata a John Junior, che fu membro del consiglio comunale. Si racconta che a stimolare il lato artistico della giovane Grace fu lo zio paterno George Kelly, commediografo vincitore di un premio Pulitzer. La madre Margaret Majer invece, nacque a Schloss Helmdorf in Germania, e si trasferì a Filadelfia in giovane età con la famiglia. Grande atleta, energica e determinata, la signora Majer fu la prima donna a insegnare educazione fisica nella University of Pennsylvania, mentre la sua avvenenza teutonica le consentì un discreto successo come cover girl. Secondo tutti i biografi, comunque, il vero eroe della futura principessa rimane il padre John Kelly: bellissimo, carismatico e vincente sarà per sempre il faro di Grace.
Il cinema
Nonostante l'opposizione della famiglia al suo desiderio di lavorare nel cinema, Grace Kelly, unanimemente ritenuta una delle più belle attrici mai apparse sullo schermo, iniziò come indossatrice e, all'età di 22 anni, ebbe la sua prima parte nel film 14ª ora (1951), mentre l'anno seguente fu co-protagonista con Gary Cooper nel western Mezzogiorno di fuoco (1952).
Il film successivo fu Mogambo (1953), pellicola di genere drammatico ambientata nella giungla del Kenya e incentrata sul triangolo amoroso tra la Kelly, Clark Gable e Ava Gardner. L'interpretazione fece guadagnare a Grace Kelly la nomination all'Oscar per il titolo di miglior attrice non protagonista, che invece andò a Donna Reed per la sua interpretazione in Da qui all'eternità (1953).
I film con Hitchcock
In seguito Grace Kelly interpretò tre film per la regia di Alfred Hitchcock: Il delitto perfetto (1954), La finestra sul cortile (1954) e Caccia al ladro (1955). Fu sul set di quest'ultimo film, girato nel Principato di Monaco, che conobbe il futuro marito.
A proposito di Hitchcock, è da ricordare l'ossimoro che il maestro del brivido creò per definirla, "Ghiaccio bollente", per sottolineare l'algida bellezza e la sensualità che l'attrice sprigionava dal grande schermo.
Nel 1955 vinse il Premio Oscar come miglior attrice protagonista per La ragazza di campagna (1954), prevalendo sulla favorita Judy Garland in È nata una stella (1954). Durante le riprese del film, ebbe una breve relazione con il protagonista Bing Crosby, che non venne pubblicizzata per proteggere la reputazione di entrambi.
L'incontro con Ranieri di Monaco

Il grande amore sbocciò nelle sale del palazzo, ma cominciò una mattina sulla spiaggia di Montecarlo, dove Grace era impegnata nelle riprese di quello che sarebbe stato il terzultimo film della sua breve ma intensa carriera, Caccia al ladro, accanto a Cary Grant, con la regia di Alfred Hitchcock. La convinse un giornalista ad entrare nelle austere sale di palazzo Grimaldi per un servizio fotografico. Il principe Ranieri, che l’aveva ammirata sullo schermo in La ragazza di campagna, volle farle da Cicerone e fu il colpo di fulmine.
Era il 1955, metà maggio. Undici mesi dopo, esattamente il 18 aprile del 1956, Grace diventava principessa di Monaco. Una bella favola di tanti anni fa: la favola della prima ragazza americana che sposava un principe ragnante, sia pure di un minuscolo regno, qual è il principato di Monaco. Prima di lei, c’era stata Wally Simpson, ma il suo sposo, Eduardo VIII d’Inghilterra, era già un ex sovrano, avendo abdicato al trono prima del matrimonio. “Il mio più grande desiderio”, disse Grace quando parlò per la prima volta ai monegaschi, ”è di trovare un posto nel vostro cuore”. I sudditi monegaschi le diedero più che un posto nel loro cuore: l’adorarono, ne fecero un mito.
Il giornalista che favorì l’incontro a corte (anche lui, ovviamente, entrato nella favola) era Pierre Galante, del settimanale francese Paris mach, marito di una popolare diva di Hollywood, Olivia De Havilland. Pierre era molto amico di Grace Kelly, ma lo era molto di più del principe Ranieri. Non gli fu difficile, dunque, ottenere dal principe il permesso per quel servizio fotografico che aveva pensato di realizzare nei giardini e nella sala del trono di palazzo Grimaldi. Più difficile convincere lei ad accettare la proposta. Grace aveva poco delle grandi dive di Hollywood: era piuttosto timida, riservata, di una dolcezza triste e severa, forse anche un poco scostante. “Avevo accettato, certo, di fare quelle foto”, racconterà poi. “Ma, quando mi dissero che il principe aveva dato il permesso, non avevo più voglia di andarci. Quel giorno avevo un sacco di cose da fare: una conferenza stampa al mattino, un appuntamento con il parrucchiere per il tardo pomeriggio, un ricevimento ufficiale all’Ambasciata americana la sera, una cena a mezzanotte. E tutti i miei vestiti avevano bisogno di essere stirati. Era domenica, dove trovare chi me li stirasse? Non so cosa avrei dato per non andare a fare quelle fotografie. Ma lo avevo promesso a Pierre, il quale aveva preso già un impegno preciso con il suo giornale…”. Ci andò, anche se di mala voglia.
Per le prime foto nel parco, tutto bene. Ma, quando si trattò di cominciare il giro delle 250 stanze del palazzo, vennero fuori i primi problemi. “Mi facevano male i piedi ed avevo fame”, confesserà con molto candore. Ed il principe, che aveva promesso di condurla per il palazzo, ritardava. “Ora basta, sono stanca di aspettare”, sbottò ad un certo punto la diva. E si era già alzata per andar via. In quel momento, però, arrivò lui, il principe, e la bella favola poté così avere il suo prologo. “Mi si avvicinò, compìto, elegante, gentilissimo”, dirà poi Grace, “e mi chiese: ‘Posso sedermi accanto a lei per un minuto, prima di iniziare il giro del palazzo?”. “Be’, non potevo dirgli di no. Era il padrone di casa, un principe regnante, ma soprattutto un uomo affascinante”.
Grace aveva 26 anni, il principe 31. Hollywood reporter, la più autorevole rivista della "Mecca del cinema", scriveva in quei giorni: “Grace Kelly ha salito vertiginosamente la scala della popolarità e fra non molto sarà l’attrice numero 1 del mondo”. Ed Hitchcock, che l’aveva già diretta in Delitto perfetto e La finestra sul cortile: “Lasciatele ancora un anno di tempo e diventerà una delle più grandi dive che siano mai viste”.
Era bella, affermata, figlia di miliardari, bionda e sottile, alta un metro e 70, occhi celesti elegante e raffinata. “Una Lady autentica, di razza”, per citare il giudizio di uno dei suoi partner e grande ammiratore, Clark Gable. A Montecarlo, in una scena di Caccia al ladro girato al porto, era apparsa, per esigenze di copione, in pantaloncini corti, con le suea gambe bellissime (forse un po’ rigidamente statuarie), ma di una “freschezza virtuosa, appena velata da un sottile sex appeal”. E quel giorno, al porto, anche Ranieri l’aveva ammirata: il principe, in tenuta da marinaro, rientrava alle prime ore del mattino da una battuta di pesca con gli amici.
All’appuntamento con la diva nel palazzo, Ranieri indossava un completo grigio con cravatta blu. Alto poco più di lei, fisico asciutto, baffetti ben scolpiti, gli occhi un po’ malinconici, era il sogno di mille Cenerentole, ma anche di ricche ereditiere, oltre che delle rampolle delle corti di mezza Europa. Eppure, il suo unico romanzo d’amore, il giovane corteggiato principe, l’aveva vissuto con una attricetta francese che non diventerà mai famosa, Giselle Pascal. Una storia durata cinque anni e assai contrastata in casa Grimaldi.
Non ci fu, in quel primo incontro fra Grace e il principe, l’occasione per un incontro a due. Certo è che la visita al palazzo, sotto i flash dei fotografi, durò più del previsto. Ranieri non tralasciò di condurre l’ospite nel piccolo zoo che era il suo orgoglio, popolato da tanti cucciolini di animali feroci, che lui stesso aveva portato dai frequenti viaggi in Africa. Grace ebbe un sobbalzo quando vide la mano del principe attraversare l’ìnferriata di una gabbia ed un cucciolo “di ghepardo avventarsi per ghermire quella mano. ”Niente paura”, la rassicurò lui. Aprì anzi il cancelletto e fece uscire all’aperto il piccolo ghepardo, provocandolo con ogni tipo di coccole e carezze. Agli occhi della timida e paurosa Grace, la figura del principe si ingigantì: le apparve forte e possente come quella di un domatore.
Due giorni dopo, Grace Kelly era l’osopite d’onore ad un ballo di corte ed il principe non ebbe occhi che per lei. La bella attrice aveva abbandonato la sua “timida e severa riservatezza”. Ballò a lungo con il principe, sorridente, ammiratissima. Restarono soli anche al tavolo. “Gli parlai”, spiegherà poi, “dei miei 52 flirt. Troppi? Lui ne sembrava divertito”. Si divertiva anche lei, ovviamente. Amori, in realtà, giene avevano attribuiti parecchi: con Clark Gable, Jean Pierre Aumont, Ray Milland, Bing Crosby, William Holden, Cary Grant, e cioè con tutti i partner che aveva avuto nei film interpretati. L’unico nome che Grace non fece, in quella serata a corte che doveva dare una svolta alla sua vita, fu quello di Oleg Cassini, uno dei sarti più noti d’America, che era stato davvero il suo amore, forse l’unico. Ma Ranieri fu molto discreto. Anche lui, del resto, si guardò bene dal fare il nome di Giselle Pascal, passata poi a giuste nozze con l’attore Raymond Pellegrin.
"La diva più affascinante di Hollywood ha conquistato il malinconico principe di Monaco”, scrissero i giornali americani; ed Elsa Maxwell, la più famosa “pettegola” d’oltre oceano, si attribuì addirittura il merito di averli fatti incontrare, sostenendo di aver presentato lei Grace Kelly al principe. Mentiva, spudoratamente. Nella “più bella fiaba degli anni Cinquanta”, il nome della linguacciuta ed invadente giornalista non c’entrava affatto, come la stessa attrice confermerà.
Grace lasciò dopo qualche settimana, ai primi di giugno, il set di Caccia al ladro. Era già il grande amore, ma i giornali, dopo le prime clamorose indiscrezioni, furono tenuti all’oscuro di tutto. Solo ai primi di dicembre, e cioè dopo sei mesi, Ranieri si decise di varcare l’oceano. ”Non è assolutamente vero”, disse al momento di partire, “che vado in America per prendere moglie”. Ed invece andò dritto a casa dei Kelly, a Filadelfia. Un mese dopo, il 5 gennaio del1956, papà Kelly annunciò agli amici riuniti al Country Club della sua città che Grace si era “promessa in sposa al principe di Monaco”. La stessa Grace, presente Ranieri, confermò la notizia in una conferenza stampa, il giorno dopo. “Sono la donna più felice del mondo”, disse raggiante. Subito dopo, lui partì per una partita di caccia in Africa, lei per Hollywood. Grace aveva da portare a termine gli ultimi impegni con il cinema: un film con la regia di Charles Vidor, Il cigno, accanto ad Alex Guinness, ed un altro accanto a Bing Crosby e Frank Sinatra, Alta società.
Cominciarono i preparativi per il “matrimonio dell’anno”. “Si sposano a Filadelfia o a Montecarlo?”, domandavano i giornalisti. La risposta ufficiale arrivò solo dopo un mese: “Il matrimonio sarà celebrato a Montecarlo: la data fissata è per le nozze civili il 18 aprile, per la cerimonia in chiesa il giorno dopo”. La famiglia Kelly al completo (una trentina di persone) ed una cinquantina tra giornalisti e fotografi americani si imbarcarono alla fine di marzo sul transatlantico Constitution, diretto in Europa.
Gli occhi di tutto il mondo erano puntati su quel transatlantico che si dirigeva verso l’Europa, mentre a Montecarlo vivevano giornate di febbrile attesa. Il Constitution, dopo quasi due settimane di navigazione, gettò le ancore al largo di Montecarlo alle ore10 di giovedì 12 aprile. Il principe Ranieri andò personalmente a ricevere gli ospiti, accostandosi con il suo yacht, il favoloso Deo juvante, al transatlantico. Tutt’intorno, a far festa, centinaia di barche e motoscafi imbandierati. Il principe era in blu, anche Grace in blu, spezzato dal bianco del risvolto del tailleur, dei guanti, delle scarpe e del cappello a larghe falde che le copriva i capelli raccolti sulla nuca.
La famiglia Kelly al competo prese alloggio in un’ala del palazzo. Ed il principe, ligio alle regole che gli vietavano di dormire sotto lo stesso tetto della futura sposa, ogni sera si trasferiva nella sua villa di Cap Ferrat, a mezza strada tra Montecarlo e Nizza. Così, per tutte le notti della vigilia. Poi, il gran giorno, tanto atteso dai monegaschi. Alle ore 11 di mercoledì 18 aprile, Grace e Ranieri erano nella sala del trono, davanti all’ufficiale dello stato civile, che per l’occasione era il presidente di Stato, per il primo “sì”. Il principe era ancora in blu, lei in un abito di pizzo rosa, con cuffietta di organza. E ventiquattro ore dopo, il rito religioso in cattedrale, officiato dal vescovo di Monaco.
In chiesa Ranieri era in alta uniforme, giacca nera e pantaloni celesti, mentre l’abito di Grace era in stile rinascimentale, corpetto in pizzo antico, gonna in taffettà, strascico non lungo, velo in tulle e pizzo, fermavi da un’acconciatura a diadema d fiori d’arancio. Quando gli sposi lasciarono la chiesa (salutati da molti attori, principi e regnanti di mezza Europa), l’aereo del miliardario greco Aristotele Onassis sorvolava il cielo del principato lasciando cadere una pioggia di petali di rose. Anche questa cornice fa parte della bella favola di Grace e del suo principe.

Prima del suo matrimonio ebbe relazioni con gli attori Clark Gable, Gary Cooper, Bing Crosby, Ray Milland, Burt Lancaster, William Holden e Jean-Pierre Aumont, e con lo stilista Oleg Cassini.
Grace Kelly non smise di ricevere copioni, che però puntualmente rifiutò. In due occasioni prese in considerazione l'idea di ritornare al cinema: per Hitchcock, che la voleva protagonista di Marnie (1964), nel ruolo andato poi a Tippi Hedren, e per Herbert Ross, che le offrì il ruolo di Deedee in Due vite, una svolta (1977), interpretato infine da Shirley MacLaine.
La fede cattolica e l'abilità nel crescere i bambini furono i fattori principali per cui Ranieri la scelse come sposa. Il Principato di Monaco sarebbe infatti passato alla Francia in assenza di un erede (non è più così dal 2002, dopo un trattato con la Francia), e anche se non è indispensabile la celebrazione di un matrimonio con rito religioso, non è pensabile che un principe cattolico divorzi per risposarsi, se la moglie non riuscisse a dargli figli.
Il principe Ranieri e la principessa Grace hanno avuto tre figli:

Principessa Carolina Luisa Margherita, nata il 23 gennaio 1957
Principe Alberto Alessandro Luigi Pietro, Marchese di Baux, nato il 14 marzo 1958 e principe regnante di Monaco come Alberto II di Monaco
Principessa Stefania Maria Elisabetta, nata il 1º febbraio 1965




La scomparsa
Il 13 settembre 1982 la principessa rimase vittima di un incidente stradale.
Diversamente dalla consueta abitudine di farsi accompagnare dall'autista, quella sfortunata mattina fu la principessa stessa a guidare la propria auto. Ciò fu dovuto al fatto che il giorno successivo avrebbe dovuto raggiungere Parigi con la figlia minore Stéphanie, pertanto aveva fatto caricare numerosi bagagli e anche un abito per il ricevimento che avrebbe avuto luogo la sera stessa a Palazzo Grimaldi, fatto stirare dalla governante nella residenza estiva di Roc Agel, dove aveva trascorso le vacanze. Per far sì che non si sciupasse, l'aveva fatto adagiare sui sedili posteriori insieme ad altri piccoli bagagli; così facendo non vi era posto sul divano posteriore e quindi lei e la figlia Stéphanie presero posto nell'auto da sole.
Lasciata la grande villa di Roc Agel per il breve tragitto verso Monaco, la principessa era alla guida della Rover 3500S V8,quando, percorrendo la carrozzabile D 37 per La Turbie nel comune francese di Cap d'Ail, in corrispondenza del tornante detto coude du diable ("gomito del diavolo"), perse il controllo della vettura che precipitò in una scarpata capovolgendosi più volte e atterrando nel giardino di una villa una decina di metri più in basso.La figlia Stéphanie si salvò pur riportando serie ferite e fratture, mentre le condizioni della madre, già livida e priva di conoscenza, apparvero subito disperate.
La principessa Grace fu immediatamente trasportata all'ospedale di Monaco dove venne operata d'urgenza dal dottor Jean Duplay ma morì nella notte a 52 anni, senza più aver ripreso conoscenza. La tragica notizia venne divulgata ufficialmente soltanto il giorno successivo e venne proclamato lutto cittadino per svariati giorni.
In seguito all'autopsia emerse la presenza di gravi fratture e di due emorragie cerebrali: la prima lieve, mentre la seconda estesa e fatale; in base a questo referto il personale medico ipotizzò che, probabilmente, mentre era alla guida, un malore causato da un piccolo ictus le fece perdere il controllo della vettura. Oltre all'assenza di segni di pneumatici sull'asfalto, a sostenere quest'ipotesi vi sarebbe anche la testimonianza del conducente di un autocarro che seguiva la vettura condotta dalla principessa, che dichiarò di non aver visto frenare in prossimità del tornante. Inoltre i familiari e i domestici riferirono di aver sentito lamentarsi la principessa di una forte emicrania nei due giorni precedenti.
Tuttavia, per fugare ogni dubbio, la famiglia Grimaldi richiese anche una perizia sull'auto per chiarire se vi fosse stato un guasto all'impianto frenante, ma dei tecnici della Rover, giunti apposta dalla Gran Bretagna, non rilevarono alcuna anomalia.
Il 18 settembre furono celebrate le solenni esequie nella Cattedrale di Monaco dall'arcivescovo Charles-Amarin Brand, alla presenza dei rappresentanti di stato di decine di paesi, della principessa Diana, di Nancy Reagan, dell'amico attore Cary Grant e dell'affezionato popolo monegasco. L'evento venne trasmesso in diretta televisiva e fu seguito da circa 100 milioni di spettatori.
La salma della principessa fu tumulata nell'abside della cattedrale ed è tuttora visitabile, accanto a quella del consorte Ranieri III, scomparso nel 2005.
Poco prima della sua morte, Grace Kelly stava lavorando a un nuovo film, Rearranged di Robert Dornhelm, a ventisei anni dalla sua ultima apparizione sul grande schermo. L'opera rimase incompleta per l'improvvisa scomparsa dell'attrice e il principe Ranieri non volle che il film, del quale era stata girata già oltre un'ora, fosse distribuito.

Curiosità

Fu da Grace Kelly che le sorelle Giussani presero spunto per le fattezze di Eva Kant.
Nel 1956 sfoggiò sulla copertina di Life una borsa di Hermès, che in seguito venne ribattezzata Kelly Bag.
Grace Kelly è stata la prima attrice ad apparire su dei francobolli, nel 1956, in occasione del suo matrimonio con il principe Ranieri III
Nel 2000, il gruppo musicale Eels le dedica una canzone intitolata Grace Kelly Blues, contenuta nell'album Daisies Of The Galaxy
Nel 2007, il cantante Mika le dedica una canzone intitolata proprio Grace Kelly.
Nel 2007 è stata emessa dal Principato di Monaco una moneta di 2 euro commemorativo, dedicato ai 25 anni dalla morte di Grace Kelly, con una tiratura di 20 mila pezzi. La moneta risulta fra le più rare.
Nel 2014 è uscito il film Grace di Monaco.

Filmografia
14ª ora (Fourteen Hours), regia di Henry Hathaway (1951)
Mezzogiorno di fuoco (High Noon), regia di Fred Zinnemann (1952)
Mogambo, regia di John Ford (1953)
Il delitto perfetto (Dial M for Murder), regia di Alfred Hitchcock (1954)
La finestra sul cortile (Rear Window), regia di Alfred Hitchcock (1954)
La ragazza di campagna (The Country Girl), regia di George Seaton (1954)
Fuoco verde (Green Fire), regia di Andrew Marton (1954)
I ponti di Toko-Ri (The Bridges at Toko-Ri), regia di Mark Robson (1954)
Caccia al ladro (To Catch a Thief), regia di Alfred Hitchcock (1955)
Il cigno (The Swan), regia di Charles Vidor (1956)
Alta società (High Society), regia di Charles Walters (1956)
Rearranged (1982) - incompleto























































2 commenti:

  1. Conoscevo la storia di Grace Kelly , ma non tutto come lo hai raccontato in questo post dedicato a lei.
    La sua breve carriera di attrice ci ha lasciato di lei un'immagine di una bellezza autentica , affascinante, pulita , giovane....Poi la sua storia da favola col principe Ranieri Di Monaco l'hanno immortalata per sempre come "principessa" "favola". E come in una meravigliosa favola ha vissuto felice e contenta nel piccolo regno.Dove ha avuto tutto :amore ,figli, felicità,ricchezza e prestigio...ma poi la favola ha avuto il suo risvolto fatale... ma non importa perchè resta di lei il sogno , la sua realizzazione, anni vissuti con intensità , poi come si dice nelle tragedie greche "I dei diventano invidiosi !
    A parte tutto ciò Grace kelly è e resterà una vera "Lady Beauty Vintage"!
    Grazie Silvia per le belle foto che hai postato e per la biografia.
    Baci e buona serata !!!♥

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  2. Grazie a te per i tuoi commenti alla prossima baci

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